L'unica frazione di Arlezze era Ciccione ove circa
10 famiglie si recavano d'estate a pascolare il bestiame. Anticamente
era unita alla parrocchia di Castagnola, ma nel 1649 il vescovo
Torniello formò le seguenti parrocchie: Arlezze, Arva, Colma, Zuccaro,
Rastiglione.
A seguito le informazioni gentilmente curate da Patrizio Mornico - Maggio 2015:
Sul
libro dello stato d’anime della parrocchia di Arlezze, redatto
nel 1879 da Mortarotti don Marco (1) vice parroco, nativo di
Arlezze e morto all’ età di 74 anni il 22 giugno
1882, troviamo alcune interessanti notizie storiche sulla
parrocchia definite dallo stesso”memorie”.
Eccone
un cenno:
“ La
parrochia di Arlezze sorta in origine dal secolo decimo quarto,
faceva prima parte a quella di Valduggia dicosi che ora compongono
le due parrochie di Arlezze e Castagnola.
E’
tradizione che verso il 1450 siano questi villaggi smembrati da
Valduggia mediante un coadiutore o sia un cappellano con cura
d’anime. Ma documenti precisi non si trovano.
E’
da credersi che siano stati vitima del fuoco, atteso che la casa
destinata ai allora capellani, coadiutori, o forse già
parrochi trovasi situata a metà del paese dove esiste la
chiesa di San Marco ben intesa coperta di paglia come tutte le altre
del paese.”
Anche
nell” informazione a Mons Ill.mo e Rev.mo Vescovo per la futura
visita che farà l ‘anno
1646”,
manoscritto custodito nell’ Archivio Parrocchiale di San
Giorgio e pubblicato da Mornico Patrizio a pag 164 e seg., in “
Vallis Uzzia Valduggia e le sue frazioni ” di Pietro Scarmiglia
leggiamo " : …
come va ( riferito al parroco di San Giorgio) ad Arlezze per San
Giovanni Battista dando quel curato un desinare honorifico al Curato
di San Giorgio, l’offerta et il Popolo lire dieci ed un
capretto grasso in segno di ricognitione.
Questa
separazione d’Arlezze da Valduggia fu fatta circa cento
trent’anni orsono, doppoi haver prima ottenuta licenza d’
un prete di Valduggia da Biaggio Barchiocchi Vicario Generale
l’anno 1451 di Lancellotto (2) suffraganeo di Monsignor
Vescovo Visconti Bartolomeo d’amministrare i SS Sacramenti e
di sepelire quivi all’ oratorio d’Arlezze, reservando
però con la festa loro titolare di San Giovanni, le
solennità di Natale et di Pasqua, nelle quali dovesse quel
popolo venire con l’offerte alla Matrice di San Giorgio et al
suo Curato , il che consta per istromento rogato detto anno da
Giovanni Giacomo Scrivante cancelliere episcopale”.
Nello
stesso volume dello stato d’anime, verso il fondo, viene
stilato dal medesimo Don Mortarotti, l’elenco dei parroci di
Arlezze.
Fra
questi, merita un cenno il Prete Giovanni Antonio Leydi,(3)
parroco di Arlezze , che nella battaglia di Sant' Anna il 24 e
25 luglio 1655 “
con 40 uomini, accostatosi all’ osteria del moro,dove a tavola
tesa pensava di pranzare il Villa con altri officiali, cominciò
si fieramente con le moschettate alla volta della tavola a sbarrare (
sparare) che di subito fu abbandonata , si misero li savoiardi all’
armi”.
Il
prete Giovanni Antonio Leydi, fu investito della cura di San Giovanni
Battista di Arlezze il 28 luglio 1654, dopo la morte del
precedessore Giuseppe Vizia. Fu poi trasferito alla Pieve in Val
d’Ossola - ora Pieve Vergonte.
Anche
nel volume“ Cenni sulla storia civile e religiosa di
Borgosesia Cerri – Pignatta, Società valsesiana di
cultura, 1979, a pag 61, Don Cerri scrive “ duce dei
valsesiani fu il parroco di Arlezze, uomo arditissimo, il quale con
40 tiratori incominciò l’attacco e per il primo aperse
il fuoco “.
La
vicenda si inquadra nel contesto della guerra tra Francia e Spagna,
che si combatteva al confine tra Piemonte e Lombardia e si
trascinava da anni; il Marchese Villa, generale sabaudo a capo
delle milizie franco - savoiarde, aveva messo a ferro e fuoco alla
vigilia di Natale del 1652 Borgosesia per vendetta contro gli
Spagnoli, ( a cui la Valsesia apparteneva) i quali a loro volta
avevano, qualche tempo prima, saccheggiato Cigliano, possedimento
del Villa.
Nel
1655 il Villa ritornò per saccheggiare nuovamente
Borgosesia, ma a seguito della fiera risposta della milizia
Valsesiana,( nella quale era inquadrato il parroco di Arlezze) e
culminata nella battaglia di Sant Anna, fu ricacciato a Serravalle
con la perdita di 600
uomini.
Alcuni
dati, desunti dai registri parrocchiali e dagli stati d'anime,
ci forniscono interessanti notizie sulla popolazione
Anno
|
1762
( 4 )
|
|
Luogo
|
Famiglie
|
Individui
|
|
Buffi
e d'Hore
|
18
|
77
|
|
Lobbia
|
21
|
82
|
|
Cadalè
|
19
|
70
|
|
Totale
Arlezze
|
58
|
229
|
|
Anno
|
Famiglie
|
1782
|
57
|
1792
|
48
|
1806
|
47
|
1812
|
45
|
Anno
1838 ( il dato è desunto dal Lana)
Famiglie
|
Individui
|
46
|
203
|
anno1879
|
Maschi
|
90
|
|
Femmine
|
123
|
|
Totale
|
213
|
|
Famiglie
|
39
|
|
anno
|
1900
|
Famiglie
|
41
|
Abitanti
|
168
|
Nell’anno
1978 la popolazione di Arlezze ammontava a 68 abitanti.
(Cfr.delibera
programmatica al piano regolatore generale del Comune di Valduggia,
tabella n. 3).
Il
grafico evidenzia meglio visivamente, l’andamento demografico
.
Elenco
dei cognomi rilevati dagli stati d’anime
Anno
1762
Squadra
dei Bussi e dell’ Hore.
Rotti,
Zanola, Borretti, Monia, Allanfranchini, Tonigiolo-Rotto ( Smirla/e?
ut vulgo), Del Rotto dicto Jachet, Rotti dicto Carlotto, Rotti
dicto De Bernardi, Rotto Gaiard, Rotti dicto Togno, Benecchia dicto
d’Abram, Del Rosso.
Squadra
della Lobbia.
Marchesi,
Del Simon, Del Soldà dicto l’Ussar, Del Solda dicto del
Messel, Rotti, dicto Caravijsin, Paulotini, Vinci, Granalia (Notaio),
De Rossi, De Vercellijs, De Viotti, Jorini, Imbrico, Rotto-
Tonigiolo.
Squadra
di Cadalè.
Rotti
dicto Ballinus, Rotti Tonigiolo, Rotti dicto Pedruciolo, Sillanotti
Marchesi, Rotti dicto Gianet, Rotti dicto Baffo, Pirot, Rotti Pirot
dicto de sarmenta, Franchino, Benecchia, Zanetta, Boretti,
Mortarotti, Paulotini.
Anno
1879
Squadra
dei Bussi e dell’ Hore.
Gilardetti,Perrone,Marini,
Ferioli, Rotti (Talint) Rotti, Rotti Togno, Marchesi,Rotti del Re.
Squadra
della Lobbia.
Boretti
(Prencepe) Fasola, Vecchio,Franchini detto Buffolda
Franchini,Marchesi,
Bertolini,Rotti
Bertolini(Presidente), Iorijni, Imbrico(Pironcin).
Squadra
di Cadalè.
Franchino,
Rotti (detto pancion), Fasola, Rotti Gianet(Cione)RottiPirotto,
Franchini,Benecchia;Boretti(Pedrolin),
Rotti Togno,Mortarotti,Imbrico(Pironcin) Rotti
Pedrucolo,Vecchio,Canova.
Anno
1900
Benecchia
(1), Boretti( 2 ), Cigolini, Ferioli, Franchini, Gilardetti,Gilodi,
Imbrico, Ioriini (3 ), Marchesi(4 ), Margarini (5 ),
Mortarotti,Peroni, Rotti( 6).
(1)
n. 3 famiglie portavano il cognome Benecchia
(2)
n. 4 famiglie portavano il cognome Boretti
(3)
n. 4 famiglie portavano il cognome Ioriini
(4)
n. 2 famiglie portavano il cognome Marchesi
(5)
n. 2 famiglie portavano il cognome Margarini
(6)
n.15 famiglie portavano il cognome Rotti
&&&&
(1)
Mortarotti don Marco: (nello stato d’anime redatto dal Don
Mortarotti nel 1879, leggiamo a pag. 92 notizie scritte di proprio
pugno). "Nato
nel 1808 il 25 luglio. Vive con la nipote Mortarotti Rosa nata nel 1844. Ordinato
sacerdote nel 1830. Disse la prima S Messa li 29 dicembre. Fu parroco di Morondo dal 1836 al 1850 Fu costretto a rinunziare alla
parrocchia per impiantarsi a fare scuola annessa alla già
cappellania ed il suo giuspatronato per la smoderata pretesa e
vessazioni del popolo di Arlezze. Nel
1851 fu da mons. Vescovo Gentile destinato
a reggere la parrocchia di Castagnola fino alli 1859. Stette
di poi in casa sua privata fino alla reggenza di questa
parrocchiale. Per
solo dovere di obbedienza all’ ordinario diocesano accettò
nella vacanza di questa parrocchia la ven. cura memore soltanto del
bene che far si deve alla patria come ricordevole dell’ innato
amore che ad essa si deve. Al
termine, con altra grafia, è scritto: Morì
in Arlezze munito dei conforti della S. Religione li 22 giugno
1882 in età d’anni 74. Segue
la scritta R.qi i.p.”
Altro
eminente Sacerdote della famiglia Mortarotti, fu Giovanni
Mortarotti, parroco di Arlezze e vicario foraneo, che istituì
cappellania Mortarotti. Nato
nel 1752, morì nel 1827, il 4 ottobre,all’ età
di 75 anni. Ha
redatto gli stati d’anime della parrocchia dal 1792 al 1812 e
cioè : 1792- 1797, 1804, 1806 e 1812.
A
proposito di Giovanni Mortarotti, parroco, al numero otto della
“ Relazione
della Parrocchia di Arlezze 1845”
redatta il 7 ottobre, leggiamo:
“Qui
non ha maestro pagato dal Comune ma ve ne dovrebbero essere due,
l’uno per il legato imposto sulle case della cappellania
Ecclesiastica Bianchi e l’altro per la scuola fondata dal
Parroco Vic. Foraneo Gio Mortarotti annesso alla sua cappellania.
Sia l’una che l’ altra è per imparavi a leggere e
scrivere far di conto ed insegnare la dottrina cristiana ai figli
parrocchiani gratis con le figlie giusta la fondazione nella
cappellania Mortarotti. La scuola del legato Bianchi non si è
mai effettuata per la tenuità dell’ assegno che le
poche volte che li cappellani mercenari se ne occuparono ricevendo
dai particolari piccoli regali. Quella
della cappellania Mortarotti deve essere fatta per 9 mesi all’
anno al 4 9bre (novembre) al 31 luglio e, per sentenza del Senato
di Casale delli 24 gennaio 1843 deve il maestro essere Sacerdote e,
per altra sentenza dell’ Ecc.mo Senato 29 aprile 1849 . Quanto
alla sua durata e le quante volte al giorno devonsi osservare i
regolamenti della Regia riforma .
(2)
Lanzalottus ex comitibus Mede, fu vicario generale del Vescovo di
Novara, Bartolomeo Visconti. La notizia è riportata da Pier
Giorgo Longo : ”Una visita pastorale del XV secolo” in
bassa Valsesia”, pag 61, De Valle Siccida 1/1991.
(3)
La
notizia è riportata da Carlo Rastelli
in” Informazione circa i fatti del Borgo di Sesia”, 1996,
pp 40-41;
(
4) Status
animarum Parochialis S.ti Joannis Baptistae Letiarum. Colectus
per Presbiterum Laurentium, Mariam Mazzola, Parochum praedictae
Ecclesiae Parochialis sub die undecima
Martii
Anno Domini 1762.
Divisio
loco Letiarum in tres- vulgo- squadre scilicet:
1)
squadra de Buffi e dell’ Hore
2)
squadra della Lobbia
3)
squadra de Cadalè
famiglie
hoc anno numerantur 54 non comprensis laribus locantibus “
Il
dato delle famiglie non esatto Rifacendo i conteggi risultano
n. 58 famiglie
La
riprova dell’ esattezza dei miei calcoli la si ricava anche
da un documento che porta il titolo
“Numero
dei componenti dei focolari ossiano famiglie componenti la parrocchia
di Arlezze
raccolto
dai registri parrocchiali.”
Viene indicato, in tale documento il numero delle famiglie di
Arlezze dal 1692 al 1831; per l’
anno 1762 vengono infatti indicate n. 58 famiglie.
Il
documento è stato collazionato per determinare il
numero medio delle famiglie dall’ anno 1692 all’anno
1831, stabilendo così la misura di vino dovuta da ciascun
focolare al parroco. Ne è derivato un numero medio di 54
famiglie.
La
misura del vino dovuta da ciascun focolare era di 14 boccali; i
quali 14 boccali moltiplicati per 54 focolari danno il risultato
di boccali 756. (
Un boccale corrispondeva a litri 0,759440 )
(
4) Così vengono descritte e spiegate le ”squadre “
dal Rev. Mortarotti Marco Vice parroco, nello stato d’anime
del 1879.
(Della
squadra dei Buffi o Bussi et Hore , il Rev Mortarotti non fornisce
alcuna indicazione;
si
può però desumere, che comprendesse il nucleo di
case intorno all’ odierna Chiesa Parrocchiale).
Squadra
della Lobbia: Prima casa al di là del pozzo di San Marco e
sopra la strada comunale fino alla casa delle sorelle Rotti all’
Orello , quindi retrocedendo dalla casa Rotti Bertolini sotto la
strada, fino al palazzo Franchino escluso.
Terminata
la squadra della Lobbia colla casa Imbrico Felice , incomincia la
squadra di Cadalè con palazzo Franchino , seguitando fino a
San Marco quindi discendendo nella Casa Rotti Gianet e seguito
fino alla Casa Mortarotti A.
E,
dei nomi di tali località, ne abbiamo conferma anche da:
Cessione
in pagamento di terreni “nella bonda” “alli
buffi dietro le case”,”
l’orto nel solivo” “ alli carvetti” fatta da
Giovanni Monia a favore di Giacomo Bianchi Benechia 1710- 17
settembre ( archivio parrocchiale di San Giorgio, faldone 18-411 ).
Dato
in pagamento di terreni “ alla Bonera” “al gelone
“ “ al pomo “ in mercana”, “nelli
poggi “ e di una cascina “ alla
Lobia”
fatto dai Giorgio Maria Iorini a favore di Giacomo Bianchi
Benecchia” 1710- 11 febbraio ( idem, faldone 18- 465 ).